Fringe Benefit: le norme che li regolano
La legge 30 dicembre 2023, n. 213 (cd. Legge di bilancio) con riferimento ai commi 16 e 17 ha previsto per tutto il 2024, l’aumento della soglia esentasse per il conferimento di fringe benefit ai lavoratori dipendenti da 258,23€ a 1.000€. Per i dipendenti con figli a carico il limite è ulteriormente elevato a 2.000€, con l’obiettivo di sostenere i lavoratori in questo periodo di inflazione e caro-prezzi.
Nel contesto del welfare aziendale, i fringe benefit rappresentano una forma di retribuzione non monetaria fornita al dipendente . In alcuni casi il datore di lavoro è tenuto a erogare il bonus welfare in base a disposizioni contrattuali, come ad esempio nel caso dei metalmeccanici, mentre in tutti gli altri casi è su base volontaria.
Entro questa soglia, i fringe benefit non concorrono alla base imponibile previdenziale.
L’azienda può quindi dedurre totalmente dall’imponibile del reddito d’impresa tutti i costi dei beni e servizi offerti ai propri dipendenti all’interno del perimetro del welfare.
Sempre più datori di lavoro, anche della piccola e media impresa, scelgono di erogare i fringe benefit, riconoscendone il loro valore come misura di sostegno alle necessità dei dipendenti. Questa tendenza è particolarmente evidente in periodi storici difficili, come il 2024, caratterizzato da un aumento generalizzato dei prezzi e dall'inflazione.